mercoledì 22 aprile 2020

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE



 Sono passate ormai alcune settimane da quando ho aperto la pagina Facebook denominata “I miei libri” e rintracciabile a questo link:


Ho avuto il piacere di raggiungere migliaia di persone che hanno interagito mettendo un “Mi piace” oppure scrivendo un commento o, in ultimo, condividendo la pagina (cosa che io reputo veramente importante perché è giusto che le informazioni vengano trasmesse da persona a persona).
La mia riflessione odierna, però, non è tanto basata sul successo della pagina (del quale, come detto, vado orgoglioso) ma sull’utilizzo che se ne fa.
Mi spiego meglio: se la pagina si chiama “I miei libri”, vuol dire semplicemente che è una pagina dedicata alla presentazione dei miei libri e, naturalmente, chiunque può scrivere un parere in merito all’argomento in oggetto.
Ma siamo sicuri che sia una buona tattica quella di scrivere un post ad esempio sul libro “Dentro la tana del lupo” senza prima aver letto il libro?
Oppure arrivare ad oltraggiarsi vicendevolmente per dimostrare via internet di essere al corrente della vita e della storia degli Arditi? (Qui naturalmente appena mi sono accorto dei toni eccessivamente alti ho provveduto a cancellare le ingiurie, Non è questa la pagina giusta e se troverò ancora commenti di stampo razziale o ideologico sarò costretto a segnalare il caso alle autorità competenti),
Perché a questo punto, per pochi euro, non acquistare il libro “L’ultima battaglia di un Ardito” (sempre in vendita su Amazon a prezzi veramente abbordabili) per poi scrivere, successivamente (e ribadisco successivamente) una recensione che possa aiutare gli appassionati di lettura a comprare uno dei due libri?
Di norma è proprio così che si fa. Si legge e successivamente si esprime un’opinione magari direttamente su Amazon.,

Un caro saluto e buona lettura.

Stefano

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