Se anche tu ami scrivere non posso che darti il benvenuto (o la benvenuta) in questa che vuole essere una semplice e pacata riflessione.
Non conoscendoti, posso semplicemente partire dalla mia esperienza di scrittura e dalle profonde motivazioni che mi spingono a scrivere praticamente da sempre.
Sin da piccolino, alle scuole elementari, eccellevo nei temi nei quali mi sbizzarrivo a scrivere storie, spesso anche divertenti, al punto che, alla terza elementare (stiamo parlando degli anni ’60), il Maestro (che se non ricordo male si chiamava Dante) parlò molto bene di me al Preside e, dopo l’aver scritto un tema lungo e divertente, volle che lo leggessi a tutta la classe.
Qualcosa di analogo capitò all’esame di maturità dove, in una delle prove scritte (un tema di cultura generale), presi il massimo dei voti e ricevetti i complimenti della commissione ministeriale.
Però c’è da dire che, al di là dello scrivere, la passione principale, la vera base, è sempre stata la lettura.
Faccio fatica a capire come mai in questo periodo fanno la comparsa tanti scrittori (o aspiranti tali) che in vita loro non hanno mai letto un libro o, se ne hanno letto qualcuno, lo hanno fatto svogliatamente e in via del tutto eccezionale.
La lettura rappresenta le fondamenta della scrittura e chiunque ami scrivere deve sempre tenere a mente questo parallelo.
Tornando a me e facendo un salto nel tempo, essendo stato per oltre trent’anni un affermato sindacalista a livello nazionale nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, lo scrivere è divenuto quasi una professione in quanto un sindacalista, se vuole essere un bravo professionista, non può e non deve limitarsi a saper condurre un’assemblea oppure un convegno. Deve anche scrivere, scrivere e ancora scrivere.
Nel mio caso, negli anni ’90, sono stato direttore responsabile del periodico del sindacato autonomo CONFSAL-UNSA Beni Culturali e, in tale veste, sono stato iscritto all’Ordine dei Giornalisti.
Peraltro, sempre in quel periodo, alcuni miei scritti furono pubblicati su Quotidiani nazionali come, ad esempio, Il Sole 24 Ore.
In una fase successiva della mia vita ho poi scritto il mio vero e proprio libro autobiografico (adesso in vendita su Amazon con il titolo “Dentro la tana del lupo”) e inoltre, un libro in memoria di mio zio Erigo Benedetti, deceduto nel corso dell’ultimo scontro armato tra le forze italiane e quelle tedesche a guerra ormai terminata.
Anche questo libro è in vendita su Amazon e si intitola “L’ultima battaglia di un Ardito”.
Fatte queste premesse, torniamo alla domanda principale: anche tu ami scrivere? E per quale motivo?
Lo fai solo per il piacere di poter vedere la tua fatica in una libreria oppure perché hai sentito il bisogno interiore di mettere nero su bianco una storia, delle sensazioni, delle opinioni?
Penso che ciascuno di noi abbia un talento che deve essere coltivato. C’è che ama scrivere, chi ama suonare uno strumento, chi ama dipingere, etc.
Quindi la mia convinzione è che praticamente tutti noi esseri umani abbiamo un talento da coltivare e, se il tuo talento è la scrittura, allora che ben venga e il mio consiglio è di coltivarlo sempre, giorno dopo giorno.
Se però lo fai perché pensi che sia una facile strada per la notorietà o la ricchezza, allora devo darti una brutta notizia: per uno scrittore di fama ce ne sono centinaia (magari anche molto bravi) che però non riescono a decollare e questo per milioni di motivazioni.
La strada della scrittura è una strada meravigliosa e che potrà darti tanto ma, questo è almeno il mio consiglio, se sei all’inizio e non sei un nome conosciuto, non ti aspettare che in poco tempo centinaia di persone leggeranno la tua opera.
Naturalmente te lo auguro ma sappi che la vera fatica non è solo quella di scrivere ma è rappresentata da tutti i passaggi successivi che hanno lo scopo di farti conoscere a un pubblico sempre più vasto come ad esempio presentazioni o partecipazione a concorsi letterari (ve ne sono per varie categorie come ad esempio narrativa e poesia e anche specifici per scrittori esordienti).
Termino con il farti i miei più calorosi auguri per il tuo futuro.
Stefano