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mercoledì 26 maggio 2021

SICUREZZA E DEGRADO A ROMA


L'Associazione "Ripartiamo Adesso" prosegue con le sue segnalazioni e, in questo post, mette in evidenza il tema della sicurezza nella città di Roma. Ecco quanto segnalato anche al fine di avere degli spunti di riflessione e interagire tramite questo Blog inviando tra i commenti le proprie esperienze.


Il tema della “sicurezza in città” è una delle questioni più rilevanti per la convivenza e la qualità della vita nelle città contemporanee.


 Nel nostro Paese sono almeno vent’anni che i mezzi di comunicazione e le forze politiche pongono al centro dell’attenzione tale problematica ma parlandone spesso in modo acritico, senza un’analisi compiuta sul ruolo che le nuove dinamiche urbane hanno avuto e stanno avendo nel ridefinire lo stesso significato del bene pubblico sicurezza e sulle nuove politiche progettate per garantirlo.


Le trasformazioni urbane, senza un’idea di vera connessione tra centro e periferie, hanno ancor di più accentuato la distanza tra inclusi ed esclusi quasi non comprendendo che in assenza di interventi per l’eliminazione dei fattori di marginalità ed esclusione sociale non potrà mai esserci sicurezza.


Le nuove politiche locali di sicurezza dovranno avere come comun denominatore il concetto di inclusione e quindi un’idea di città attenta ai diritti di tutti, contrapponendosi all’idea di città escludente che tende ad allontanare i “residenti fastidiosi” senza intervenire sulle cause dell’esclusione sociale.


La sicurezza è un grande contenitore che include complesse questioni sociali, etiche, culturali, politiche e che richiede interventi volti alla promozione della cultura del rispetto della legalità e all’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile.


Voler affrontare questo tema senza definire le specificità che lo caratterizzano porterebbe ad un esame superficiale, capace di cogliere i fenomeni connessi alla percezione di sicurezza come il decoro urbano, la presenza di persone marginalizzate, lo scarso controllo da parte delle forze di polizia ma presenterebbe le stesse insufficienze contenute nel disegno di legge “norme sulla sicurezza urbana, per la legalità e la sicurezza dei territori”  presentato nel 2015 dall’allora Ministro dell’Interno.


Vogliamo provare a tracciare un quadro che possa offrire importanti spunti di riflessione sulle questioni complesse che caratterizzano il tema “sicurezza in città”:


Degrado


Il degrado non è riconducibile ad un’unica causa ma rappresenta la combinazione di elementi ambientali, economici, sociali e culturali.


E’ tuttavia evidente che l’aspetto riguardante l’ambiente (riqualificazione degli spazi aperti, recupero e ristrutturazione degli edifici, illuminazione e pulizia delle strade, ecc.) assume carattere prevalente nella città di Roma.


Nel maggio 2019 la Prefettura di Roma ha effettuato un censimento sugli immobili in stato di abbandono all’interno della città, evidenziando un quadro preoccupante: tra palazzi, cinema e vecchie fabbriche ci sono 161 edifici dimenticati e 86 stabili occupati che spesso costituiscono ricovero di sbandati e tossicodipendenti.


Come non ricordare la drammatica vicenda di Desirèe Mariottini di 16 anni trovata senza vita, drogata e violentata, all’interno di un palazzo fatiscente in via dei Lucani a San Lorenzo, in pieno centro città?


Il 36% di questi edifici risulta di proprietà del Comune di Roma, il 33% di privati, il 13% di Enti pubblici ed il rimanente 18%, costituito prevalentemente da beni diroccati o pericolanti, con proprietà da stabilire.


Per completare il quadro va evidenziato che ci sono 22 impianti sportivi abbandonati tra cui lo Stadio Flaminio, il Palazzetto dello Sport, la Vela di Calatrava, il Campo Testaccio, lo Stadio Giannattasio di Ostia, lo Stadio Martellini a Caracalla ed il Galoppatoio di villa Borghese.


Sono stati presentati negli anni numerosi progetti di riqualificazione, alcuni dei quali parzialmente avviati, ma si rende ormai indispensabile un grande progetto di rigenerazione urbana che deve partire dalla riqualificazione degli spazi abbandonati all’interno della città per armonizzarli con il patrimonio edilizio esistente, che a sua volta necessita di riqualificazione,  evitando ulteriore consumo di suolo.


Non sappiamo se la sindaca Raggi, oltre la funivia Casalotti/Battistini, abbia presentato al governo un progetto di rigenerazione urbana da inserire nel prossimo recovery plan ma forse poteva essere l’occasione giusta.


Gli ulteriori fattori di degrado che riguardano la decadenza architettonica, la sporcizia di strade sconnesse, la quotidiana paralisi del traffico, la povertà, la delinquenza, le occupazioni abusive sono sotto gli occhi di tutti e la stessa Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale, nell’ultima relazione presentata, ha dovuto attribuire un voto insufficiente al trasporto pubblico, alla raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade e alla manutenzione del verde pubblico seppur con qualche lieve miglioramento dovuto forse all’avvicinarsi delle elezioni comunali slittate ad ottobre 2021.


Noi pensiamo:


- che il recupero del patrimonio esistente e la sua riqualificazione possa avvenire solo attraverso un rafforzamento di partnership tra pubblico e privato che sappia coniugare le migliori energie del sistema imprenditoriale privato con le logiche di indirizzo e controllo del sistema pubblico;

- che Roma dovrà diventare una “città illuminata”, attraverso un grande intervento di illuminazione pubblica in molte aree periferiche della città  che oggi vivono quasi al buio;

- che debba tornare d’attualità l’istituzione del “vigile di quartiere” per aumentare la sicurezza in città e contrastare i fenomeni di diffusa microcriminalità.

- che il prossimo Sindaco di Roma dovrà istituire un “assessorato alla sicurezza urbana” con competenze ampie rispetto alla vivibilità e al decoro della città, da perseguire anche attraverso interventi congiunti con gli altri assessorati e con le Forze dell’ordine;