Sono passate ormai alcune settimane da
quando ho aperto la pagina Facebook denominata “I miei libri” e rintracciabile
a questo link:
Ho avuto il piacere di raggiungere
migliaia di persone che hanno interagito mettendo un “Mi piace” oppure
scrivendo un commento o, in ultimo, condividendo la pagina (cosa che io reputo
veramente importante perché è giusto che le informazioni vengano trasmesse da
persona a persona).
La mia riflessione odierna, però, non è
tanto basata sul successo della pagina (del quale, come detto, vado orgoglioso)
ma sull’utilizzo che se ne fa.
Mi spiego meglio: se la pagina si chiama
“I miei libri”, vuol dire semplicemente che è una pagina dedicata alla
presentazione dei miei libri e, naturalmente, chiunque può scrivere un parere
in merito all’argomento in oggetto.
Ma siamo sicuri che sia una buona
tattica quella di scrivere un post ad esempio sul libro “Dentro la tana del
lupo” senza prima aver letto il libro?
Oppure arrivare ad oltraggiarsi
vicendevolmente per dimostrare via internet di essere al corrente della vita e
della storia degli Arditi? (Qui naturalmente appena mi sono accorto dei toni
eccessivamente alti ho provveduto a cancellare le ingiurie, Non è questa la
pagina giusta e se troverò ancora commenti di stampo razziale o ideologico sarò
costretto a segnalare il caso alle autorità competenti),
Perché a questo punto, per pochi euro,
non acquistare il libro “L’ultima battaglia di un Ardito” (sempre in vendita su
Amazon a prezzi veramente abbordabili) per poi scrivere, successivamente (e
ribadisco successivamente) una recensione che possa aiutare gli appassionati di
lettura a comprare uno dei due libri?
Di norma è proprio così che si fa. Si
legge e successivamente si esprime un’opinione magari direttamente su Amazon.,
Un caro saluto e buona lettura.
Stefano