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mercoledì 3 aprile 2019

CULTURA E LAVORO: ASSUNZIONI ALL’ ALES

ALES - Arte Lavoro e Servizi S.p.A. (Servizi per la tutela del patrimonio culturale Italiano) è la società  in house del Ministero dei Beni e delle Attività  Culturali  (MiBAC) - che ne detiene il 100% del pacchetto azionario.

Dal Sito Internet istituzionale si apprende che è impegnata da oltre quindici anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e in attività di supporto agli uffici tecnico - amministrativi del Socio Unico.

L’ALES è stata costituita, ai sensi dell'art. 10, commi 1 lett. a) 2 e 3 del D.Lg.vo 1 dicembre 1997, n. 468 e dell'art. 20, commi 3 e 4, della L. 24 giugno 1997, n. 196.

Con la Legge di stabilità 2016 è stata effettuata la fusione per incorporazione della società ARCUS SpA – Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo - in ALES SpA, avvenuta ope legis ex art. 1 comma 322 della legge 28 dicembre 2015 n.208.

Sempre dal Sito istituzionale si apprende che le attività storicamente svolte da Ales, dal momento della fondazione ad oggi, sono orientate a supportare il Ministero dei Beni e delle Attività  Culturali in numerosi progetti di miglioramento delle condizioni di fruibilità  del patrimonio archeologico, artistico, architettonico, paesaggistico e archivistico e bibliotecario italiano nonché di svolgimento di attività  strumentali alla gestione tecnico - amministrativa dei procedimenti di tutela.

La società contribuisce inoltre - tramite progetti specifici e di concerto con il MiBAC - a promuovere i Beni Culturali italiani ed il made in Italy in ambito nazionale ed internazionale.

Per l'erogazione dei propri servizi su gran parte del territorio nazionale, Ales si avvale di uno staff di esperti per la pianificazione e la programmazione di dettaglio e di circa 700 operatori, adeguatamente formati, per l'esecuzione delle attività operative presso i siti culturali e le Direzioni Generali del MiBAC.

La Ales fonda il proprio operato su criteri di Efficienza, Produttività e Qualità, investendo sul proprio capitale professionale e puntando sul valore delle risorse umane per lo sviluppo dell'azienda e la soddisfazione, dei fruitori del patrimonio culturale.

La Formazione e Riqualificazione, l'attenzione alle esigenze della Committenza ed una gestione del Personale puntuale ed attenta alla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, sono parte qualificante del Sistema di Valori su cui si fonda l’azienda.

Tra le varie assunzioni al momento ve n’è una con scadenza 7 aprile 2019 per il profilo professionale di Addetto per l’Assistenza al Pubblico e la Vigilanza - Esclusivamente sedi Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania.

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venerdì 15 marzo 2019

CULTURA E LAVORO – 3600 ASSUNZIONI AL MIBAC

3700 CARENZE IN ORGANICO NEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI - MIBAC. IL MINISTRO BONISOLI ANNUNCIA L’ASSUNZIONE DI 3600 POSTI NEL TRIENNIO. CON QUOTA 100 PENSIONAMENTI PER OLTRE 4200 UNITÀ.

Prendendo spunto da ciò che ha detto il ministro Alberto Bonisoli nel corso di un incontro con la Stampa estera di qualche tempo fa e cioè; “lo Stato deve spendere soldi in cultura, poiché quello che spendiamo è una spesa necessaria in quanto si mettono a disposizione risorse per rendere fruibile e valorizzare un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. 
I soldi vanno spesi anche perché bisogna finanziare le attività culturali come il teatro”. Su questo concetto, come sindacato CONFSAL-UNSA, ci troviamo perfettamente d'accordo con il ministro il quale ha anche affermato, che le attività culturali “è uno dei settori che avrà uno dei trend di crescita maggiori in futuro per quanto riguarda l’occupazione”. Infatti, il Ministro Bonisoli ha comunicato nella riunione periodica con le organizzazioni sindacali che si impegna per 3.600 assunzioni ai beni culturali, anche se tuttavia resta da verificare l'impatto che si avrà con l'applicazione della Quota 100, che nonostante tale nuovo reclutamento, può far collassare il Ministero; in quanto trattasi, come si può facilmente immaginare, solo di una goccia nell’oceano.
Nel corso della riunione il ministro ha specificato che nell’arco temporale che ci separa dal 2021, si potrà procedere a queste nuove assunzioni di questi di cui 1000 sono quelli previsti dalla legge di bilancio 2019, e circa 600 sono invece assunzioni già autorizzate dalla Funzione Pubblica.
I rimanenti 2.000 nuovi assunti sono quelli che dovrebbero entrare nelle fila del Ministero per turn over: rappresentano l’80% del fabbisogno assunzionale contenuto nel ddl “concretezza”, che è all’esame del Parlamento, ma al momento risulta in fase di stallo.
A tal proposito occorre rammentare che da qui al 2021 sono previsti oltre 2.000 pensionamenti, ma, come abbiamo detto, ancora non si possono fare i conti con quota 100: il pensionamento anticipato introdotto dall’attuale governo, dal momento che, ciò potrebbe infatti causare un’ulteriore emorragia al ministero il cui personale, com’è noto, ha un’età media decisamente elevata.
Se si considera che l’età media dei dipendenti del Mibac fino a poco tempo fa era calcolata in 54/68 anni, facendo appunto una stima con l’introduzione della Quota 100 si potrebbero aggiungere altre due o tremila cessazioni di rapporti di lavoro.
Quindi, tenuto conto del nuovo scenario, se il Ministro Bonisoli concretizzerà le 3.600 assunzioni, ci sarebbero le prospettive che da qui al 2021 i pensionamenti potrebbero addirittura assommare a circa 4.200, e di conseguenza il Ministero sarebbe ancora più sottodimensionato rispetto ad oggi, dal momento che attualmente risultano circa 3.700 carenze in organico. In questa prospettiva occupazionale si delineano le procedure concorsuali per le nuove assunzioni al Mibac, i decreti attuativi della legge sullo spettacolo (attraverso nuovi interventi normativi), dalla realizzazione di un catalogo unico nazionale digitale del patrimonio culturale e nuove misure a sostegno del Fondo Unico per lo Spettacolo, fino alla valorizzazione della moda e del design e alla revisione del codice dei Beni culturali.
Questi sono stati alcuni dei contenuti dell’Atto di indirizzo del Ministro Bonisoli che stabiliscono le priorità politiche da realizzarsi nell’anno 2019 e per il triennio 2019-2021 emanato a fine 2018. 
Nel documento sono indicate le azioni strategiche che impegneranno il Ministero nei prossimi anni e fra le iniziative che il Mibac dovrà mettere in atto c’è la mappatura dei beni culturali abbandonati e non utilizzati, come anche la prevenzione del rischio per i siti archeologici. Sarà realizzato poi un Catalogo Unico Nazionale Digitale del patrimonio culturale e il monitoraggio della gestione dei siti UNESCO italiani.
Inoltre, sarà posta specifica attenzione allo spettacolo e al cinema attraverso l’adozione di mirate misure di sostegno al Fondo Unico, azioni per il risanamento delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, l’adozione dei decreti attuativi della legge sullo spettacolo e miglioramento dei criteri di assegnazione delle risorse. 
Interventi normativi sono previsti per l’adozione di provvedimenti necessari all’attuazione della legge sullo spettacolo, in materia di archeologia preventiva e in materia di architettura.
Dal 2019 saranno avviate le procedure concorsuali per l’assunzione di personale, come previsto dalla Legge di Bilancio approvata alla Camera lo scorso 30 dicembre. 
Previste anche misure di rafforzamento delle funzioni di tutela e la revisione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. 
Tra i punti anche l’implementazione del programma culturale di Matera 2019
Entra nel programma del ministero anche la valorizzazione del patrimonio culturale della moda e del design. 
In particolare, sarà posta attenzione alla promozione del Made in Italy, nei campi specifici della moda e del design. 
Nel contempo, il ministro Bonisoli ha annunciato da qualche tempo, la volontà di cambiare qualcosa sull’organizzazione del ministero e quindi anche sulle Soprintendenze ci sarà una nuova “fase fisiologica” i cui contenuti della riforma del Mibac sono ancora in elaborazione da alcuni mesi e ciò anche su quanto prospetterà la Commissione appositamente costituita e presieduta dal Segretario Generale Panebianco, si tratterà appunto; del superamento delle attuali criticità e individuare la nuova fase di uno sviluppo organizzativo che, come dice il ministro Bonisoli “è fisiologico in tutte le organizzazioni complesse come il ministero”.
Al momento, il tutto è concentrato sui punti più importanti: il ruolo, il numero, l’articolazione delle soprintendenze e in base a questo si potranno prendere a suo tempo le decisioni più importanti. 
A questo proposito, per quanto concerne la riforma del MiBAC, il ministro ha ricordato di aver, “costituito un gruppo ristretto di persone con cui stiamo facendo una valutazione dal punto di vista esterno e quasi disincantato, su come funziona il ministero”.
Per questo ha ribadito più volte il ministro Bonisoli: “A differenza di quanto è stato fatto precedentemente, per avere una riforma efficace, questa riforma va discussa e, allo stesso tempo, va cercato il confronto con chi dovrà viverla all’interno dell’organizzazione.
In questi mesi abbiamo incontrato tutti (tranne i segretari regionali) e abbiamo già un elenco di cose che non funzionano e che potrebbero essere messe a posto. Stiamo trovando una sintesi e questa sintesi sarà l’avanzamento, il superamento, la nuova fase di uno sviluppo organizzativo che, come già più volte accennato, è fisiologico in tutte le organizzazioni complesse come quella del ministero”. 
Infine, per quanto riguarda il personale il ministro Bonisoli, ha precisato che appare “palese che ci siano delle criticità dell’attuale organizzazione del ministero”. 
Oltre all’organizzazione della macchina su cui esistono criticità, esiste anche il problema legato “alla quantità e qualità del personale.
“Ci sono inoltre difficoltà per alcuni ruoli che sono difficilmente riscontrabili: ad esempio il Ministero è storicamente in difetto per competenze che abbiano a che fare con l’amministrazione o con l’IT. 
Ma anche banalmente come numero di personale. Esistono diverse situazioni in giro per l’Italia dove non si riesce ad aprire in maniera completa un museo, una biblioteca, un giardino perché non c’è il numero sufficiente di personale. 
Questo è la ragione per cui in Manovra siamo stati molto attenti al discorso assunzionale”.
Così come per le Biblioteche e gli Archivi molti sono istituti sono a rischio chiusura per mancanza di profili professionali specifici?
Come del resto sono le diverse aree archeologiche e musei disseminate sull’intero territorio nazionale, le quali sono in crescente difficoltà, perché da tempo sotto organico e le Soprintendenze faticano a svolgere il loro lavoro a causa del personale insufficiente?
A questa annosa problematica della qualifica dei funzionari, prova a dare una risposta il Ministro Bonisoli. 
Pensando a nuove corpose assunzioni nei prossimi anni pari almeno 6.000 posti corrispondente al personale tecnico-scientifico. A tutto questo ovviamente non si può non considerare che dopo il via libera allo scorrimento dalle graduatorie dei passaggi interni dalla I alla II area e dalla II e III area per i 460 Funzionari Ombra, non si debba procedere anche per i rimanenti idonei, che tutt’ora attendono di poter scorrere in graduatoria e di essere inquadrati nella qualifica per cui hanno concorso.
In questi giorni, così come aveva preannunciato nell’incontro con i sindacati, il Ministro ha fatto conoscere che è intenzionato ad incontrare nuovamente le OO.SS. il giorno giovedì 28 marzo 2019, anche in quell’occasione, come sempre, la Confsal-Unsa non mancherà di formulare le proprie pro- poste per l’occupazione e lo sviluppo strategico del settore dei beni culturali.

Dott. Giuseppe Urbino
Segretario Nazionale della CONFSAL-UNSA Beni Culturali



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