sabato 16 maggio 2020

DENTRO LA TANA DEL LUPO

This book, previously published under the title "Darkness, light and forgiveness" and written by Stefano Innocentini, is now re-proposed with a new title and some changes inside it. The author, in telling the story of his life, a series of questions arises starting with the principal: can the family become the lair of their tormentors for a child? And again: is it possible that for years and years, since childhood, a child has found himself totally alone and in the hands of parents that defining violence is little? Why has no one ever intervened to stop this daily massacre? What harmful consequences have these daily gestures of true cowardice had on the boy's physique and psyche? It is a sincere, true book, at times raw and precisely for these characteristics, the reader who will be called to deal with a reality that perhaps never imagined that it could exist. (Italian version).

Available on Amazon in Kindle format and in paper format.

mercoledì 29 aprile 2020

ORIANA FALLACI


Buongiorno amiche e amici del gruppo Leggere & Scrivere,
ieri ho voluto fare alcune riflessioni su un grande del giornalismo italiano ovvero Tiziano Terzani.
Il post è stato visto da 26 iscritti e ha ricevuto 7 MI PIACE.
Considerato che il gruppo è appena agli inizi e conta, al momento, complessivamente 71 membri, direi che un po’ di interesse lo abbia suscitato.
Sinceramente mi avrebbe fatto piacere che qualcuno interagisse scrivendo un commento, anche breve, ma che sicuramente avrebbe arricchito la discussione a beneficio di tutti gli iscritti.
Ad ogni buon conto, questa mattina desidero parlare di un’altra giornalista e scrittrice che a me è sempre piaciuta molto e della quale ho letto praticamente tutti si suoi libri.
Mi riferisco a Oriana Fallaci, nata a Firenze il 29 giugno 1929 e deceduta sempre a Firenze il 15 settembre 2006.
Notoriamente di carattere difficile e determinato, ha vissuto una vita decisamente avventurosa in quanto, sin da ragazza, partecipò alla Resistenza italiana e fu la prima donna italiana ad andare al fronte in qualità di inviata speciale.
Ebbe un ruolo di primo piano nel corso della rinascita culturale e politica della Grecia dove conobbe importanti personalità della resistenza tra cui Alexandros Panagulis con il quale ebbe anche una relazione.
Prese delle posizioni ferme contro l’Islam in particolare dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 a New York (città dove in quel momento si era trasferita a vivere).
Instancabile scrittrice, tra le sue opere troviamo le seguenti:
Se nascerai donna - La Luna di Oriana - L'Italia della dolce vita - La vita è una guerra ripetuta ogni giorno - Solo io posso scrivere la mia storia. Autoritratto di una donna scomoda - Lettera a un bambino mai nato - Un uomo - I sette peccati di Hollywood - La rabbia e l'orgoglio - Oriana Fallaci intervista se stessa. L’Apocalisse - La paura è un peccato. Lettere da una vita straordinaria - Viaggio in America - Penelope alla guerra - 1968. Dal Vietnam al Messico. Diario di un anno cruciale – Insciallah - Intervista con la storia – La forza della ragione - Se il Sole muore - Le radici dell’odio. La mia verità sull’Islam - Niente e così sia - Gli antipatici - Il mio cuore è più stanco della mia voce - Quel giorno sulla Luna – Un cappello pieno di ciliege – Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna - Saigon e così sia - Intervista con il potere - La Luna di Oriana.
Per quanto mi riguarda, ho letto quasi tutti i suoi libri e mi ha sempre affascinato il suo tono deciso, diretto e schietto.
Senza tanti giri di parole arrivava dritta alla questione e lo faceva coinvolgendo il lettore che, almeno nel mio caso, veniva letteralmente rapito dalla storia e dal modo di raccontarla.
Compiti della giornata: se vi piace questo Post cliccate pure su MI PIACE e coinvolgete amici, parenti e conoscenti condividendolo.
Però, a mio modesto avviso, la cosa più carina da fare è quella di scrivere un commento, magari anche breve, per esternare la vostra posizione, il vostro pensiero in merito alla scrittrice Oriana Fallaci, il tutto sempre nel massimo rispetto della persona e di chi ci legge.

Stefano



#orianafallaci #giornnalista #scrittrice






martedì 28 aprile 2020

TIZIANO TERZANI


Questo pomeriggio vorrei fare alcune riflessioni su un grande del giornalismo italiano. Mi riferisco a Tiziano Terzani che è stato, oltre che giornalista e inviato di guerra, anche un prolifico scrittore italiano.
Nato a Firenze il 14 settembre 1938 è deceduto a Orsigna il 28 luglio 2004 e, tra le sue numerosissime opere, possiamo citare: Lettere contro la guerra - Un indovino mi disse - In Asia - Buonanotte, signor Lenin - La porta proibita - La fine è il mio inizio – Fantasmi - Pelle di leopardo - Un’idea di destino - Un mondo che non esiste più - Un altro giro di giostra –  In America. Cronache da un mondo in rivolta - Un’ idea di destino. Diari di una vita straordinaria - Il pensiero irriducibile - Le parole ritrovate. Nel mondo, dentro l'anima.- Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia - Anam il senza nome - Mustang. Un viaggio - La porta proibita.
Devo ammettere di aver conosciuto Terzani con un po’ di ritardo, quando già era stato colpito da un male incurabile (così si dice quando non vogliamo usare il vero termine ovvero cancro forse perché ci terrorizza un pochino).
La cosa che mi ha colpito di più è stata la grande forza di quest’uomo che, una volta scoperto il suo male, lo ha usato per fare un lungo viaggio dentro se stesso, durato circa cinque anni continuando a scrivere libri con i quali ha cercato di trasmettere una ritrovata serenità e pace arrivando a definirsi un Anam ovvero un Senza nome.
Questa scelta non è stata casuale in quanto lui stesso disse che lo aveva scelto proprio perché, dopo una vita trascorsa a farsi un nome, poteva negli ultimi anni della sua vita, rallentare la corsa e ricominciare in un certo senso daccapo, senza la frenesia di diventare famoso e cercando di trasmettere ai suoi amici, familiari e lettori i veri valori della vita.
Frequentatore assiduo dell’Asia, e del Tibet in particolare, non si è mai voluto definire Buddhista anzi, ha sempre aborrito l’usanza, tutta occidentale, di andare a trovare se stessi in luoghi lontani quando invece, per parlare dell’Italia, abbiamo tantissime chiese dove poter trovare un po’ di pace.
Tra l’altro non mi risulta che fosse credente ma queste considerazioni sono le stesse fatte in più occasioni dallo stesso Dalai Lama che ha sempre messo in guardia chi cerca una via spirituale fuori dal contesto natio in quanto, sempre secondo il Dalai Lama, la religione non è solo pregare ma anche il risultato di usi e costumi di un popolo e per tale motivo, tranne naturalmente delle rare eccezioni, la cosa migliore è sempre quella di valorizzare la spiritualità con la quale siamo cresciuti.
Fatte queste lunghissime premesse, mi farebbe piacere innanzitutto sapere se avete letto qualcuno dei libri di Terzani (io li ho praticamente divorati quasi tutti) e cosa ne pensate della scelta di utilizzare gli ultimi anni della propria vita per fare un viaggio interiore al fine di ritrovare una serenità da lasciare anche in eredità ai propri familiari.
Attendo i vostri commenti e vi auguro una buona serata.

Stefano






#leggereescrivere #imieilibri #tizianoterzani


domenica 26 aprile 2020

IL NOME DELLA ROSA


In questi giorni di “riposo forzato” dovuto alle misure restrittive a seguito del rischio contagio dal virus Coviid-19, mi sto dedicando alla lettura (o, in alcuni casi rilettura) di numerosi libri tra i quali, il famosissimo romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”, edito per la prima volta da Bompiani nel 1980.
Per chi non lo sapesse, l'opera è ambientata sul finire dell'anno 1327, e la vicenda narrata si svolge all'interno di un monastero benedettino del Piemonte ed è suddivisa in sette giornate, scandite dai ritmi della vita monastica.
Il romanzo è stato tradotto in oltre quaranta lingue con oltre cinquanta milioni di copie vendute in trent'anni e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti.
Di questo romanzo è stato tratto un film nel 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud e una recentissima serie televisiva in quattro puntate.
Proprio ieri pomeriggio, mentre lo leggevo, sono incappato in alcune pagine che mi hanno fatto riflettere non poco in quanto, con parole chiare e semplici, l’autore espone l’argomento della pedofilia all’interno dei monasteri.
A scanso di equivoci, desidero chiarire sin d’ora che io sono cattolico, credente e praticante (o almeno faccio il possibile per esserlo, con tutti i miei umani limiti).
Ma quando si parla di pedofilia nella chiesa mi trovo sinceramente spiazzato anche perché ritengo che un male così profondo debba essere estirpato alla radice. Soprattutto mi sono sempre chiesto, forse ingenuamente, come mai alcuni sacerdoti che non riescono a mantenere il voto di castità, si dedichino a una turpe pratica come questa piuttosto che andare a cercare un affetto o una sessualità con una donna.
Preferisco per il momento fermarmi qui e far parlare Umberto Eco citando un breve passo proprio tratto dal “Il Nome della Rosa”.
Saranno gradite opinioni e consigli che però, lo dico subito, dovranno comunque essere scritte nel pieno rispetto delle persone coinvolte e delle istituzioni. Non saranno accettate critiche o denunce nei confronti di persone specifiche (per questo ci sono le forze dell’ordine e i tribunali).
Ecco il passaggio che mi ha colpito:
“Berengario era consumato, ormai molti tra i monaci lo sapevano, da un’insana passione per Adelmo, la stessa passione i cui nefasti la collera divina aveva colpito a Sodoma e Gomorra.
Così Bencio si espresse, forse per riguardo alla mia giovane età.
Ma chi ha vissuto la propria adolescenza in un monastero sa che, ancorché si sia mantenuto casto, di tali passioni ha ben sentito parlare, e talora ha dovuto guardarsi dalle insidie di chi ne era schiavo.
Monacello com’ero non avevo già ricevuto io stesso, a Melk, da un monaco anziano, cartigli con versi che di solito un laico dedica a una donna?
I voti monacali ci tengono lontani da quella sentina di vizi che è il corpo della femmina, ma spesso ci conducono vicinissimi ad altri errori. Posso infine nascondermi che la mia stessa vecchiaia è ancora oggi agitata dal demone meridiano quando mi accade di attardare il mio sguardo, in coro, sul volto imberbe di un novizio, puro e fresco come fanciulla?
Dico queste cose non per mettere in dubbio la scelta che ho fatto di dedicarmi alla vita monastica, ma per giustificare l’errore di molti a cui questo santo fardello risulta pesante. Forse per giustificare il delitto orribile di Berengario.
Ma pare, secondo Bencio, che questo monaco coltivasse il suo vizio in modo ancora più ignobile, e cioè usando le armi del ricatto per ottenere da altri quanto la virtù e il decoro avrebbero dovuto sconsigliar loro di donare.
Dunque da tempo i monaci ironizzavano sugli sguardi teneri che Berengario lanciava ad Adelmo, che pare fosse di grande avvenenza.
Mentre Adelmo, totalmente innamorato del suo lavoro, dal quale soltanto pareva trarre diletto, poco si prendeva cura della passione di Berengario.
Ma forse, chi sa, egli ignorava che l’animo suo, nel profondo, lo inclinava alla stessa ignominia.
Fatto sta che Bencio disse di aver sorpreso un dialogo tra Adelmo e Berengario, in cui Berengario, alludendo a un segreto che Adelmo gli chiedeva di svelargli, gli proponeva il turpe mercato che anche il lettore più innocente può immaginare.
E pare che Bencio udisse dalle labbra di Adelmo parole di consenso, quasi dette con sollievo.
Come se, ardiva Bencio, Adelmo altro in fondo non desiderasse, e gli fosse bastato trovare una ragione diversa dal desiderio carnale per acconsentire. Segno, argomentava Bencio, che il segreto di Berengario doveva riguardare arcani della sapienza, così che Adelmo potesse nutrire l’illusione di piegarsi a un peccato della carne per accontentare una voglia dell’intelletto. E, aggiunse Bencio con un sorriso, quante volte lui stesso non era agitato da voglie dell’intelletto così violente che per accontentarle avrebbe acconsentito ad assecondare voglie carnali non sue, anche contro la voglia carnale sua stessa.
“Non ci sono momenti,” chiese a Guglielmo, “in cui voi fareste anche cose riprovevoli per avere tra le mani un libro che cercate da anni?”
“Il saggio e virtuosissimo Silvestro II, secoli fa, diede in dono una sfera armillare preziosissima per un manoscritto, credo, di Stazio o Lucano,” disse Guglielmo. Aggiunse poi, prudentemente: “Ma si trattava di una sfera armillare, non della propria virtù.” Bencio ammise che il suo entusiasmo lo aveva trascinato oltre, e riprese il racconto. La notte prima che Adelmo morisse, egli aveva seguito i due, mosso dalla curiosità. E li aveva visti, dopo compieta, avviarsi insieme al dormitorio. Aveva atteso a lungo tenendo socchiusa la porta della sua cella, non lontana dalla loro, e aveva visto chiaramente Adelmo scivolare, quando il silenzio era calato sul sonno dei monaci, nella cella di Berengario. Aveva ancora vegliato, senza poter prendere sonno; sino a che aveva udito la porta di Berengario che si apriva, e Adelmo che ne fuggiva quasi di corsa, con l’amico che cercava di trattenerlo. Berengario lo aveva seguito mentre Adelmo scendeva al piano inferiore. Bencio li aveva seguiti cautamente e all’imbocco del corridoio inferiore aveva visto Berengario, quasi tremante, che schiacciato in un angolo fissava la porta della cella di Jorge. Bencio aveva intuito che Adelmo si era gettato ai piedi del vecchio confratello per confessargli il suo peccato. E Berengario tremava, sapendo che il suo segreto veniva svelato, sia pure sotto il sigillo del sacramento”.


Come detto, attendo commenti e mi raccomando…fate iscrivere anche i vostri amici a questo gruppo. Più siamo e più condividiamo esperienze, pensieri e opinioni.
Un abbraccio
Stefano






#ilnomedellarosa #pedofilia #castita

venerdì 24 aprile 2020

I CONSIGLI DI JACK LONDON PER GLI SCRITTORI ESORDIENTI

E allora tu, giovane scrittore, hai qualcosa da dire o credi soltanto di avere qualcosa da dire?
Se ce l’hai, nulla potrà impedirti di dirlo.
Se pensi con chiarezza scriverai con chiarezza.
Se i tuoi pensieri sono meritevoli, altrettanto meritevole sarà la tua scrittura.
Ma se il tuo modo di esprimerti è scadente, è perché i tuoi pensieri sono scadenti; se è limitato, è perché tu sei limitato.
Se hai le idee confuse e ingarbugliate, come puoi aspettarti di esprimerle con lucidità?
Se le tue conoscenze sono scarse o poco sistematiche, come possono le tue parole essere chiare e logiche?
E senza il robusto sostegno di una filosofia operativa come puoi fare ordine nel caos?
L’unico modo per conquistarsi questa filosofia è cercarla estraendo dalla conoscenza e dalla cultura del mondo i materiali che vanno a comporla.
Devi toccare con mano il pulsare profondo delle cose e la somma di tutto questo sarà la tua filosofia operativa con la quale, in seguito, misurerai, soppeserai, valuterai e interpreterai il mondo.
Certo, non puoi aspettarti di dominare l’intero scibile umano ma quel po’ che riuscirai a dominare aumenterà l’efficacia della tua scrittura e nella stessa misura conquisterai l’attenzione dei tuoi simili.
Il tempo, quando dici che non ne hai, vuol dire che non lo utilizzi con economia.
Hai mai imparato a leggere davvero?
Leggi il meglio.
Leggi soltanto il meglio.
Ricorda che sei uno scrittore e per prima cosa, per ultima cosa, per sempre.
Il tempo, se non sei capace di trovare il tempo stai sicuro che il mondo non troverà il tempo per ascoltarti.

www.stefanoinnocentini.it

#JACKLONDON #LEGGERE #SCRIVERE

mercoledì 22 aprile 2020

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE



 Sono passate ormai alcune settimane da quando ho aperto la pagina Facebook denominata “I miei libri” e rintracciabile a questo link:


Ho avuto il piacere di raggiungere migliaia di persone che hanno interagito mettendo un “Mi piace” oppure scrivendo un commento o, in ultimo, condividendo la pagina (cosa che io reputo veramente importante perché è giusto che le informazioni vengano trasmesse da persona a persona).
La mia riflessione odierna, però, non è tanto basata sul successo della pagina (del quale, come detto, vado orgoglioso) ma sull’utilizzo che se ne fa.
Mi spiego meglio: se la pagina si chiama “I miei libri”, vuol dire semplicemente che è una pagina dedicata alla presentazione dei miei libri e, naturalmente, chiunque può scrivere un parere in merito all’argomento in oggetto.
Ma siamo sicuri che sia una buona tattica quella di scrivere un post ad esempio sul libro “Dentro la tana del lupo” senza prima aver letto il libro?
Oppure arrivare ad oltraggiarsi vicendevolmente per dimostrare via internet di essere al corrente della vita e della storia degli Arditi? (Qui naturalmente appena mi sono accorto dei toni eccessivamente alti ho provveduto a cancellare le ingiurie, Non è questa la pagina giusta e se troverò ancora commenti di stampo razziale o ideologico sarò costretto a segnalare il caso alle autorità competenti),
Perché a questo punto, per pochi euro, non acquistare il libro “L’ultima battaglia di un Ardito” (sempre in vendita su Amazon a prezzi veramente abbordabili) per poi scrivere, successivamente (e ribadisco successivamente) una recensione che possa aiutare gli appassionati di lettura a comprare uno dei due libri?
Di norma è proprio così che si fa. Si legge e successivamente si esprime un’opinione magari direttamente su Amazon.,

Un caro saluto e buona lettura.

Stefano

mercoledì 8 aprile 2020

I MIEI LIBRI SU AMAZON

È con immensa soddisfazione che comunico a tutti i visitatori di questo Blog l'avvenuta pubblicazione dei miei due libri, sia in formato Kindle che in formato cartaceo con copertina morbida.
I titoli sono: L'ULTIMA BATTAGLIA DI UN ARDITO e DENTRO LA TANA DEL LUPO.
Consiglio vivamente, anche al fine di un eventuale acquisto, di visitare il mio sito internet www.stefanoinnocentini.it e cliccare sulla voce I miei libri del menu in alto.
Sarò lieto di ricevere vostre recensioni sia su Amazon che su questo Blog.
Un affettuoso saluto a tutti.

Stefano Innocentini

sabato 4 aprile 2020

CONSULENZA A DISTANZA


Il Centro di Consulenza Familiare "Santa Costanza" di Roma, normalmente  aperto dal lunedì al venerdì pomeriggio, dalle ore 15,30 alle 19,30 e il sabato mattina, ha attivato un servizio di consulenza a distanza via Skype, video chiamata WhatsApp o anche telefonica.
Questa opportunità viene offerta in questo periodo di distanziamento sociale dovuto alle restrizioni a causa della pandemia da Covid-19, comunemente chiamato Coronavirus.
Si può fare riferimento alla Dott.ssa Angela Sgambati chiamando il numero 3476132861.


giovedì 2 aprile 2020

FINALMENTE È SU AMAZON

Dopo alcuni giorni di ritardo a causa di problemi tecnici sul sito di Amazon, finalmente è online il mio libro (al momento in formato Kindle) L’ultima battaglia di un Ardito.
Nell’e-book cerco di rispondere ad alcune domande come, ad esempio: Chi erano gli Arditi? In quale contesto storico sono stati creati e quali erano i loro compiti? 
Sono stati così determinanti nel corso delle due guerre mondiali? E ancora, si può morire a soli venticinque anni falciato da una raffica di mitragliatrice a guerra ormai terminata? 
La Battaglia di Monte Casale si sarebbe potuta evitare? E come?
Il libro prende spunto dall’eroico sacrificio di mio zio Erigo Benedetti, un Ardito deceduto in battaglia il pomeriggio del 30 aprile 1945 e decorato con la medaglia d’Argento al Valore Militare alla Memoria. 
Mio zio morì proprio nella battaglia di Monte Casale ed ebbe il tempo, prima di spirare, di lanciare un ultimo forte grido: “Viva l’Italia”.
Per visitare la pagina di Amazon potete cliccare sulla copertina oppure QUI.
Vi auguro buona lettura.
Stefano Innocentini

domenica 15 marzo 2020

AVANTI ITALIA. TUTTI INSIEME CE LA FAREMO!!!


LONTANI MA VICINI


Al fine di poter offrire ascolto, aiuto e sostegno ai singoli, alle coppie e alle famiglie in questo momento di emergenza, che coinvolge tutti noi, il Centro di Consulenza Familiare “Santa Costanza” di Roma, con i suoi Consulenti familiari, psicologi e psicoterapeuti comunica di avere attivato la possibilità di un contatto telefonico o in videochiamata (WhatsApp oppure Skype).
Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 19,00 ed è gratuito e aperto a tutti.
Il numero telefonico di riferimento è il seguente: 3476132861.