Carissima mamma Elvira,
come vedi ti chiamo mamma, così come desideravi essere chiamata da me negli ultimi tempi visto che, come spesso ripetevi, io per te ero come un terzo figlio.
Io non posso che ringraziarti per quanto hai fatto per me sin da quando ci siamo conosciuti.
- GRAZIE a te e, al tuo amato marito Vito, per avermi accolto nella vostra casa con le braccia aperte sin da quando, ancora ragazzo, mi sono presentato da voi per farmi conoscere come il fidanzato di Angela;
- GRAZIE per avermi amato e sostenuto in tutti i momenti della mia vita, dai più belli a quelli più brutti e difficili;
- GRAZIE anche per le litigate che a volte facevamo salvo poi, dopo pochi minuti, ritrovarci in piena sintonia e senza alcun rancore;
- GRAZIE per le bellissime e lunghissime chiacchierate che abbiamo fatto, soprattutto negli ultimi tempi, quando il telefono era rimasto per te l’unico collegamento quotidiano con il mondo;
- GRAZIE per come hai affrontato con dignità questo ultimo anno della tua vita pieno di difficoltà e sofferenza. Sei stata per noi tutti un grande esempio;
- GRAZIE per esserti sempre occupata del prossimo, dei membri della tua famiglia, delle amiche e dei conoscenti. Anche durante questo ultimo ricovero in più riprese hai sempre chiesto di loro preoccupandoti di come stavano e chiedendo di salutarli.
Eri dotata di una intelligenza notevole e di una enorme saggezza e io ho sempre fatto il possibile per ascoltare e mettere in pratica i tuoi consigli.
Ti confesso che ancora non mi rendo conto che tu sei salita al cielo e non sei più tra di noi.
Mi consola sapere che adesso, come avresti detto tu, sei nel mondo della verità e ti sei ricongiunta al tuo amato marito e insieme ci guardate da lassù.
Ti voglio bene, mamma Elvira!
Roma, 10 novembre 2020
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