venerdì 20 novembre 2020

LA LETTURA E LA SCRITTURA

Sembra che il mondo si sia rovesciato: un tempo chi sapeva leggere ne approfittava principalmente per mettere a frutto questo dono, imparato con sacrificio sui banchi di scuola, ed è così che, soldi permettendo, si acquistavano libri che venivano divorati con passione terminandone uno e iniziandone un altro. Adesso, purtroppo, siamo diventati un po’ tutti più presuntuosi: pretendiamo di scrivere romanzi, racconti di vario genere, saggi e quant’altro, avendo al nostro attivo una scarsissima esperienza di lettura e questo è deleterio. A mio avviso non si può essere un bravo scrittore se non si è prima un accanito lettore. È nell’ordine delle cose, ma alle nuove generazioni questo particolare di non poco conto sfugge inesorabilmente. Certo, non tutto è male per carità e la mia vuole essere più che una critica una considerazione sul mondo della scrittura e della lettura che, come detto, devono andare di pari passo se si vogliono ottenere dei risultati quantomeno adeguati.

(Brano tratto dal libro "Dentro la tana del lupo" di
Stefano Innocentini
)

LETTERA A ELVIRA NEL GIORNO DEL SUO FUNERALE

Carissima mamma Elvira,

come vedi ti chiamo mamma, così come desideravi essere chiamata da me negli ultimi tempi visto che, come spesso ripetevi, io per te ero come un terzo figlio.
Io non posso che ringraziarti per quanto hai fatto per me sin da quando ci siamo conosciuti.
- GRAZIE a te e, al tuo amato marito Vito, per avermi accolto nella vostra casa con le braccia aperte sin da quando, ancora ragazzo, mi sono presentato da voi per farmi conoscere come il fidanzato di Angela;
- GRAZIE per avermi amato e sostenuto in tutti i momenti della mia vita, dai più belli a quelli più brutti e difficili;
- GRAZIE anche per le litigate che a volte facevamo salvo poi, dopo pochi minuti, ritrovarci in piena sintonia e senza alcun rancore;
- GRAZIE per le bellissime e lunghissime chiacchierate che abbiamo fatto, soprattutto negli ultimi tempi, quando il telefono era rimasto per te l’unico collegamento quotidiano con il mondo;
- GRAZIE per come hai affrontato con dignità questo ultimo anno della tua vita pieno di difficoltà e sofferenza. Sei stata per noi tutti un grande esempio;
- GRAZIE per esserti sempre occupata del prossimo, dei membri della tua famiglia, delle amiche e dei conoscenti. Anche durante questo ultimo ricovero in più riprese hai sempre chiesto di loro preoccupandoti di come stavano e chiedendo di salutarli.
Eri dotata di una intelligenza notevole e di una enorme saggezza e io ho sempre fatto il possibile per ascoltare e mettere in pratica i tuoi consigli.
Ti confesso che ancora non mi rendo conto che tu sei salita al cielo e non sei più tra di noi.
Mi consola sapere che adesso, come avresti detto tu, sei nel mondo della verità e ti sei ricongiunta al tuo amato marito e insieme ci guardate da lassù.
Ti voglio bene, mamma Elvira!

Roma, 10 novembre 2020