venerdì 5 luglio 2019

UNA BREVE SINTESI DEL MIO OPERATO NELL’UNSA BAC

A distanza di alcuni mesi dal mio pensionamento desidero fare delle considerazioni circa il mio operato nell’UNSA Beni Culturali dal 1991 (anno di inizio dell’attività sindacale presso l’allora S.N.A.B.C.A.) e il 2018.
Innanzitutto non ho parole per ringraziare tutti gli iscritti e simpatizzanti che hanno sentito il bisogno di manifestarmi attestati di stima e di affetto.
Da parte mia c’è la consapevolezza di aver lavorato sodo e fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per far crescere numericamente e in qualità la nostra organizzazione sindacale.
Un ringraziamento particolare lo debbo al nostro Segretario Nazionale Dott. Giuseppe Urbino con il quale ho lavorato ininterrottamente dai primi anni ’90.
Abbiamo fatto molta strada insieme e, a mio avviso, abbiamo dimostrato come fare squadra sia la formula vincente in qualsiasi associazione o organizzazione, sia essa politica che sindacale.
Il nostro sodalizio ha avuto anche dei momenti di crisi ma con la ragionevolezza siamo sempre riusciti a superare tutte le difficoltà e proseguire nel cammino che avevamo prestabilito.
Nel tempo è nata anche una amicizia con lui e la sua famiglia che ci ha portato a incontrarci anche al di fuori del contesto lavorativo e conoscerci meglio.
La cosa che più debbo a Urbino è la fiducia che ha riposto in me sin da quando, semplice lavoratore, bussai alla porta dello S.N.A.B.C.A. manifestando direttamente a lui l’intenzione di mettermi a piena disposizione di questa organizzazione sindacale.
Questa fiducia mi ha consentito di superare tante tappe obbligate che mi hanno portato da iscritto, a Capo Ufficio Stampa (con relativa iscrizione all'Ordine dei giornalisti anche in virtù del fatto che nel contempo ero Direttore Responsabile del periodico: "Sindacato - Cultura - Lavoro"), fino alla elezione congressuale nella Segreteria Nazionale con l’incarico di Vice Segretario Nazionale.
Come detto, ho sempre fatto il possibile per dare il meglio di me, lavorando sodo in termini di qualità ma anche di orario (quante volte io e Urbino siamo entrati nella sede del Collegio Romano la mattina presto per uscire quando il portone del Ministero era oramai chiuso e avevano iniziato il turno notturno i colleghi all’ingresso).
Eppure, nonostante la stanchezza fisica e mentale, eravamo consapevoli di aver fatto qualcosa di buono e costruttivo e ciò ci ha sempre dato la forza di andare avanti.
Come detto, Urbino sin dal primo momento ha inteso darmi la sua piena fiducia e per questo non posso che ringraziarlo in quanto senza una fiducia incondizionata non avrei potuto esprimere al meglio le mie capacità professionali.
Tra l’altro debbo dire che, contrariamente allo stereotipo del classico capo ufficio decisionista, Urbino si è sempre consultato con i suoi collaboratori, iniziando dal sottoscritto, prima di affrontare momenti complessi della vita sindacale e questo, a mio avviso, è un grande merito che è giusto riconoscergli.
Comunque, per quanto mi riguarda, ho dato la mia piena disponibilità a proseguire una collaborazione con l’USA Beni Culturali magari facendo parte della delegazione trattante con l’Amministrazione in qualche riunione di particolare rilevanza dove viene inevitabilmente richiesta una certa dose di esperienza che, per ovvi motivi, a me non può mancare.
Un saluto a tutti.
Stefano Innocentini

www.stefanoinnocentini.it 

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