sabato 26 aprile 2025

Il Primo Maggio in Italia: Riflessioni sulle Sfide del Lavoro e dei Lavoratori

Con l'arrivo del Primo Maggio, giorno internazionale dedicato alla celebrazione del lavoro e dei lavoratori, è essenziale dedicare una riflessione alle molteplici sfide che ancora affliggono il mondo del lavoro in Italia. 

Nonostante i progressi compiuti nel corso degli anni, esistono ancora numerose problematiche che richiedono attenzione e azione concreta per garantire una maggiore sicurezza, dignità e parità di diritti per tutti i lavoratori e le lavoratrici nel nostro Paese.

Una delle questioni cruciali da affrontare è la precarietà occupazionale. Troppo spesso, i lavoratori si trovano impiegati in contratti precari e instabili, privi di adeguati livelli di protezione sociale e di garanzie occupazionali. Questa situazione non solo mette a rischio il benessere e la sicurezza economica delle persone coinvolte, ma mina anche la coesione sociale e l'equità nel mercato del lavoro. 

È necessario adottare politiche volte a promuovere forme di occupazione più stabili e sicure, che garantiscano diritti e protezione sociale adeguati per tutti i lavoratori.

Inoltre, non possiamo ignorare il problema dell'automazione e della digitalizzazione, che sta trasformando radicalmente il mondo del lavoro e comporta rischi di esclusione per molti lavoratori. 

Se da un lato l'innovazione tecnologica offre opportunità di crescita e sviluppo, dall'altro può portare alla perdita di posti di lavoro tradizionali e alla creazione di nuove forme di precarietà e disuguaglianza. È fondamentale adottare politiche e strategie in grado di garantire una transizione equa e inclusiva verso un'economia digitale, investendo nella formazione e nella riqualificazione professionale dei lavoratori e promuovendo la creazione di nuove opportunità occupazionali nel settore tecnologico.

Altro tema cruciale è quello della conciliazione tra lavoro e vita privata. Molte persone si trovano costrette a fare i conti con orari di lavoro eccessivi, pressioni stressanti e difficoltà nel gestire le proprie responsabilità familiari e personali. È indispensabile promuovere politiche e iniziative volte a favorire una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata, garantendo, ad esempio, l'accesso a servizi di assistenza all'infanzia e a forme flessibili di organizzazione del lavoro.

Come non ricordare poi il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Non è accettabile che, ancora oggi, molte persone rischino la propria incolumità ogni giorno mentre svolgono il proprio lavoro. Incidenti sul lavoro e malattie professionali continuano a verificarsi con una frequenza preoccupante, evidenziando la necessità di rafforzare le normative e i controlli in materia di sicurezza sul lavoro. È fondamentale che i datori di lavoro adottino tutte le misure necessarie per proteggere la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, e che le autorità competenti intervengano con decisione per garantire il rispetto delle leggi in materia.

Un'altra grave problematica da affrontare è rappresentata dal fenomeno del caporalato. Si tratta di una forma di sfruttamento lavorativo diffusa soprattutto nei settori agricolo e dell'edilizia, dove i lavoratori sono spesso sottopagati e costretti a lavorare in condizioni disumane. Il caporalato non solo danneggia i lavoratori coinvolti, privandoli dei loro diritti e della loro dignità, ma mina anche l'intero sistema economico, alimentando la concorrenza sleale e l'illegalità. È indispensabile adottare misure efficaci per contrastare questo fenomeno, garantendo la tutela dei lavoratori e punendo severamente coloro che ne traggono vantaggio.

Inoltre, è fondamentale promuovere una vera e completa parità di diritti tra lavoratori e lavoratrici. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni, esistono ancora disparità di genere nel mondo del lavoro, con le donne spesso penalizzate in termini di retribuzione, opportunità di carriera e conciliazione tra lavoro e famiglia. È necessario eliminare ogni forma di discriminazione di genere e promuovere politiche attive per favorire l'inclusione e l'equità sul luogo di lavoro.

Per affrontare queste sfide in modo efficace, è indispensabile un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle imprese, dei sindacati e della società nel suo complesso. È necessario promuovere un dialogo costruttivo e una collaborazione reciproca al fine di individuare soluzioni concrete e sostenibili per migliorare le condizioni lavorative e garantire una maggiore dignità e benessere per tutti i lavoratori e le lavoratrici.

In occasione del Primo Maggio, è importante ricordare l'importanza del lavoro e l'impegno costante per tutelare i diritti e la dignità di chi lavora. Solo attraverso un impegno comune e una determinazione incrollabile sarà possibile costruire un futuro migliore per tutti, basato sulla giustizia sociale, l'equità e il rispetto dei diritti umani fondamentali.


     Stefano Innocentini

www.iltuoapprofondimento.it 


sabato 19 aprile 2025

FOLLIA E PREDIZIONE DEL FUTURO PARTE SECONDA

Alcuni giorni fa ho voluto fare un accostamento tra una delle manifestazioni del Disturbo Ossessivo Compulsivo #disturboossessivocompulsivo e la realtà attuale che ci vede tutti impegnati in gesti che prima facevamo in modo alquanto superficiale. Mi riferisco al lavaggio frequente e fatto con la massima attenzione, sia con sapone che con prodotti adeguati con base alcolica, delle mani #lavaggioritualedellemani
Una misura importante che, unita al distanziamento sociale e all’utilizzo delle mascherine, potrebbe essere di ausilio nell’evitare il propagarsi del contagio da Covid-19.
Il senso del mio Post era semplicemente quello di riflettere sul fatto che, persone affette dalla coazione di lavaggi frequenti e rituali, hanno di fatto (e loro malgrado) precorso i tempi anticipando di anni quello che ormai per noi tutti è diventata la normalità.
Oggi desidero parlare di un altro disturbo della sfera mentale che, sempre a mio avviso, dimostra come i cosiddetti “pazzi” forse non lo sono mai stati così tanto poiché alcune delle loro paure irrazionali stanno trovando certezze in questa epoca dove la nostra privacy è continuamente a rischio.
Da piccolo, un amico di infanzia di mio padre, un certo Marco, era affetto da una gravissima forma di manie di persecuzione #maniedipersecuzione e, a causa di ciò, entrava ed usciva dai vari istituti psichiatrici (stiamo parlano degli anni ’60).
Questo Marco, persona cortese, gentile e dotato anche di una buona dose di intelligenza, era fermamente convinto di essere spiato da governi, enti, istituzioni (ad esempio dai servizi segreti) che lo controllavano in ogni suo movimento e sapevano alla perfezione ciò che lui avrebbe detto e fatto.
Mi spiego con un banalissimo esempio: un giorno acquistai per gioco un paio di ricetrasmettitori palmari, comunemente conosciuti come Walkie-talkie e, con mia immensa gioia, li mostrai a Marco nella speranza che magari potesse giocarci con me.
L’avessi mai fatto! «Butta subito quelle radioline» mi redarguì pesantemente. «Non sai che “loro” possono ascoltare tutte le nostre conversazioni e approfittare dei nostri segreti?».
La mia risposta fu alquanto semplice in quanto gli feci notare che le radioline in quel momento erano spente ma non ci fu nulla da fare. La #CIA ci faceva credere che le radioline erano spente ma in realtà lo spionaggio era all’opera e ascoltava tutto.
Ebbene, questo è solo uno dei tanti esempi che potrei portare riguardo alle “stranezze” di una persona affetta in modo grave da questa patologia.
Ma qui arriva la mia riflessione: siamo ormai nell’anno 2020 e l’informatica ha fatto passi da gigante. 
Viviamo con i PC praticamente sempre accesi. Con gli Smartphone che portiamo sempre con noi e con App come WhatsApp,  Messenger  o Skype sempre a portata di mano.
I virus informatici sono all’ordine del giorno e malintenzionati da tutto il mondo sono pronti a cogliere delle falle nel nostro sistema operativo per entrare nei meandri del nostro PC e magari bypassare il nostro sistema di password per prosciugare il nostro conto corrente.
Ecco allora il senso di questa riflessione: fino a che punto Marco era un malato? Sicuramente lo era perché la sofferenza era tanta e quando entrava in crisi non c’era verso di stargli vicino e farlo ragionare ma se vivesse in questa nostra era avrebbe forse tutti i torti nel preoccuparsi?
Chissà, forse anche lui aveva previsto in anticipo quello che poi la tecnologia ha costruito nel corso dei decenni.
Stefano

venerdì 18 aprile 2025

FOLLIA E PREDIZIONE DEL FUTURO

La malattia mentale, con le sue infinite sfaccettature, ha sempre trasmesso diffidenza e paura. 
L’irrazionale che entra nella nostra quotidianità, sia che ci riguardi direttamente che tramite un nostro amico o parente, ci ha sempre spinto verso il sospetto, il preferire di non avere a che fare con la persona sofferente quasi che si trattasse di una malattia contagiosa.
In realtà, questo periodo contrassegnato dal terrore nei confronti del virus Covid-19 (comunemente detto Coronavirus), sta facendo cambiare quasi tutte le nostre abitudini e le basilari norme sociali e, tra le prime regole adottate, abbiamo il cosiddetto distanziamento sociale (stare ad almeno un metro di distanza dalle altre persone) e lavarsi spessissimo e con la massima attenzione le mani, sia con sapone che con prodotti adeguati con base alcolica (alcuni sottolineano anche l’importanza di farsi più frequentemente la doccia).
Soprattutto il rito del lavaggio delle mani #lavaggioritualedellemani lo dobbiamo effettuare più e più volte al giorno e comunque ogni qualvolta riteniamo di aver toccato qualcosa di sporco e potenzialmente contagioso.
Ecco allora la mia riflessione.
Esiste un disturbo mentale, denominato Disturbo Ossessivo Compulsivo (il cui acronimo è D.O.C.), che è un disturbo che si manifesta in molti modi e che, ad ogni buon conto, descrivo nel dettaglio nel mio libro DENTRO LA TANA DEL LUPO (acquistabile su Amazon sia in formato Kindle che cartaceo). #dentrolatanadellupo 
Ebbene, una delle tantissime manifestazioni (che tra l’altro rende la vita di chi ne è affetto alquanto limitata e penosa), è quella della paura di essere contaminati. Questa paura comporta che chi ne è affetto, passi ore e ore a lavarsi scrupolosamente soprattutto le mani e lo fa a volte anche per un tempo che sembra infinito per poi ricominciare alla prima occasione, magari dopo aver toccato qualche altra cosa da lui ritenuta fonte di sporcizia.
Ricordo che tantissimi anni fa un mio collega di nome Salvatore, aveva proprio questa manifestazione del D.O.C. e passava ore e ore al bagno lavandosi le mani, insaponandole per bene per tantissimi minuti e finendo poi con una passata di spirito per disinfettare tutto.
Aveva le mani ormai del tutto consumate ma era più forte di lui. Non ne poteva fare a meno e alla prima occasione ricominciava daccapo.
Perché sto facendo questa riflessione?
Semplicemente perché persone sofferenti come il mio collega sembra quasi che abbiano precorso i tempi. 
D’altronde non è questo che attualmente le autorità ci chiedono di fare per evitare o limitare il diffondersi del contagio?
Allora mi chiedo: queste povere persone sofferenti sono semplicemente delle persone malate, e quindi da curare oppure, almeno in parte, una sorta di veggenti in grado di capire in anticipo quali sono i pericoli che incombono nelle loro vite?
Mi farà piacere avere delle vostre opinioni in merito, nel pieno rispetto di chi soffre di questi disturbi e con una buona notizia per loro: da questi disturbi finalmente se ne può uscire o, perlomeno, si può convivere senza esserne più schiavi. Naturalmente bisogna trovare un’adeguata cura farmacologica e, spesso, unirla una psicoterapia (normalmente di tipo cognitivo-comportamentale) e il tutto combinato con l’affetto e il calore della famiglia e degli amici.
Per approfondimenti consiglio la lettura di questi due libri:
1. IL RAGAZZO CHE SI LAVAVA IN CONTINUAZIONE E ALTRI DISTURBI OSSESSIVI di Judith L. Rapoport  - Copertina flessibile: 268 pagine - Editore: Bollati Boringhieri (15 aprile 1994) - Collana: Esperienza psicologica - Lingua: Italiano - SBN-10: 8833908364 - ISBN-13: 978-8833908366;
2. DENTRO LA TANA DEL LUPO – di Stefano Innocentini - Su Amazon con copertina flessibile o formato Kindle - Editore: Independently published (7 aprile 2020) - Lingua: Italiano - ISBN-13: 979-8634460161 - ASIN: B086PPJJDJ.
Attendo commenti, riflessioni, recensioni, tutte naturalmente nel pieno rispetto della delicatezza dell’argomento che stiamo trattando.
Un abbraccio a tutti (per ora solo virtuale).


mercoledì 2 aprile 2025

CHI È E COSA FA LO PSICOLOGO CLINICO

Lo psicologo clinico è quel professionista della salute che utilizza strumenti conoscitivi e d’intervento in ambito psicologico (Art. 1 L.56/89) per finalità sanitarie di diagnosi, cura, riabilitazione (D.M. 17/05/2002), prevenzione e sostegno.

Cosa fa lo psicologo clinico?

Interventi di prevenzione (primaria e secondaria) del disagio personale;

Interventi di valutazione, abilitazione-riabilitazione;

Interventi di gestione di situazioni di crisi emotiva, relazionale o decisionale insorgenti in vari fasi e contesti di vita;

Interventi di promozione del benessere psicosociale individuale e nei vari contesti sociali;

Interventi volti al benessere psicofisico: controllo e gestione dello stress e delle emozioni;

Interventi volti alla crescita personale, migliorare la propria qualità di vita, la comunicazione, l’autostima.


Gli interventi dello psicologo sono rivolti a singoli individui, coppie, famiglie o comunità.



La consulenza psicologica è un sostegno e un aiuto a ritrovare ed utilizzare le proprie risorse e potenzialità.

In evidenza è sempre:


La centralità di una relazione autentica tra psicologo e utente/paziente;


La qualità del setting costruito e funzionale alla comprensione e valutazione clinica (anche mediante gli specifici strumenti come il colloquio, inventari e test);


La progettazione dell’intervento clinico di cura, intesa come aiuto alla maturazione di una capacità di comprensione della propria realtà psichica e di uno stile comportamentale e relazionale adattivo e funzionale alla persona.



Infine, vediamo più da vicino cos'è la psicologia clinica e in cosa consiste:


la psicologia clinica costituisce uno dei diffusi ambiti di ricerca e intervento professionale della psicologia il cui dominio di applicazione concerne i problemi di adattamento, i disturbi di comportamento, gli stati e condizioni di malessere e sofferenza allo scopo di valutarli e prendersene cura con messi psicologici per facilitare e sostenere il benessere e lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale delle persone.

Dott.ssa Angela Sgambati

Sito internet: www.psicologiadiroma.it

Cellulare: 3476132861